MFW: fashion show Laura Biagiotti

Carissimi,

domenica 23 febbraio sono stata ospite al fashion show Laura Biagiotti che mi ha fatto uscire sorridente e più sicura del ritorno a tutto ciò che è bellezza da parte della moda nostrana.
Le macerie della Grande Crisi Globale che stiamo attraversando sono paragonabili  allo sperimentalismo improvvisato di certa “sottomoda”, di atteggiamenti lascivi e sciatti nel comportamento del vestire, largamente diffuso soprattutto nelle giovani generazioni.
Anche il linguaggio via Internet si è globalizzato e impoverito, nei canoni della moda si è infiltrato il pericoloso virus del trend, quintessenza del qualunquismo per un vestire casuale e misero.
Con questa nuova collezione Autunno-Inverno 14-15 Laura Biagiotti ha voluto riaffermare la nuova frontiera del ritorno all’ordine e quindi del ritorno al futuro.
La stilista ha cercato di ritrovare il bandolo della matassa: l’ideogramma della maglia, la treccia nella treccia declinata in cashmere, stampata su panno e chiffon e anche impressa e ingigantita su una pelliccia trompe l’oeil.
Le lavorazioni preziose, i ricami pazienti, le fodere più pregiate dell’esterno, dimostrano che la bellezza è artigianale, sintesi di ingegno e manualità.
Il fashion show Laura Biagiotti ripercorre forme classicheggianti quali il pantalone, il blazer e la camicia da uomo, rivitalizzandole con bagliori improvvisi e con tagli inaspettati che svelano caste nudità su codici solitamente molto coprenti.
La bambola cult del mondo Biagiotti rinasce da una simbiosi inedita tra corsetto in maglia e gonnella in chiffon stampato.
Laura coglie il valore rassicurante della capitalizzazione del proprio guardaroba, costruito nel corso di varie stagioni, come un utile linguaggio capace di inventare sempre nuove storie.
La moda va liberata da tutte le incrostazioni e sovrastrutture intellettualistiche che nulla aggiungono all’eleganza femminile.
Vediamo forme geometriche e rotonde per i grossi e confortevoli giacconi reversibili in lana mouflon, stampata a grandi rose d’autunno, ma anche forme geometriche spazialiste con gonne e cappe a forma di fazzoletto dalle punte svolazzanti. Lo spirito nuovo del ritorno al futuro è nella pacata riflessione della molta strada percorsa talvolta in gran fretta, riflessione che si rispecchia nei macramè intarsiati in modo misterioso secondo una mimetica naturalistica e fiabesca ad un tempo, quasi un muschio spolverato d’oro.
Laura Biagiotti trova una profonda vicinanza con il bosco dei vestiti del suo archivio di oltre 100.000 pezzi d’autore, ancora capaci di coniugare le loro storie di passato prossimo con la visione del poi, in eterno divenire nel suo modo di fare moda classicheggiante e garbato.
Colori accesi e grandi neutri convivono serenamente nell’attrazione fatale degli opposti, con accenti di modernità nei bagliori metallici degli accessori. La materia sempre pregiata, sfuma fino ad annullarsi in nuove sintesi di leggerissimo e ponderoso, per una visione della moda senza tempo, antica e modernissima forma ideale di una vita senza contingenze.

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PHOTO: MASSIMO MUSSINI

 

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11 commenti
  1. karine
    karine dice:

    laura biagiotti mi piace moltissimo, i suoi capi hanno sempre una linea particolare, uno stile unico.

  2. Entrophia
    Entrophia dice:

    Bellissime parole e sono d’accordo: occorre tornare alla originaria bellezza, quella che faceva vivere la moda italiana come pura magia. Col tempo ci si è adagiati sulle regole dettate dal consumismo e dalla crisi ed è davvero un peccato si perda quel “sogno”.

    Nunzia ♡ ENTROPHIA.IT

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